Omo-lesbo-bi-transfobia
Il termine nasce come estensione di “omofobia”, per dare maggiore visibilità ai comportamenti d’odio e alle specifiche discriminazioni rivolte a lesbiche, persone bisessuali e persone trans.
Le parole sono importanti quando comunichi e il linguaggio può diventare complesso se vuoi davvero accogliere e capire il tuo pubblico. Qui trovi un glossario non esaustivo e in divenire di alcune parole chiave della comunicazione di genere
Il termine nasce come estensione di “omofobia”, per dare maggiore visibilità ai comportamenti d’odio e alle specifiche discriminazioni rivolte a lesbiche, persone bisessuali e persone trans.
L’omofobia è la discriminazione delle persone omosessuali per via del loro orientamento sessuale. Non solo gli atteggiamenti apertamente negativi o violenti sono omofobia, lo sono anche stereotipi, pregiudizi e tutte le forme di esclusione e svalutazione derivanti dall’idea che l’eterossesualità sia la norma e l’omosessualità sia una devianza.
Termine ombrello per riferirsi a diversi possibili assetti familiari, caratterizzati dalla presenza di almeno unǝ genitorǝ non eterosessuale: genitorз gay, lesbiche o bisessuali, che siano single, in coppia o in relazioni non monogame.
Orientamento romantico delle persone attratte solo da persone dello stesso genere.
Orientamento sessuale di chi è attrattǝ solo da persone dello stesso genere.
L’orientamento sessuale di una persona è il modo in cui la sua sessualità è orientata in termini di genere, ovvero da chi la persona è attratta (omosessualità, bisessualità, eterosessualità, etc), o in termini di intensità (allosessualità e spettro dell’asessualità).
L’outing è una forma di violenza che consiste nel rivelare l’orientamento sessuale di una persona, la sua identità di genere o informazioni connesse, senza la sua autorizzazione. L’outing è una cosa completamente diversa dal coming out che è libero e ad opera della persona direttamente interessata.