DE&I
La sigla sta per “Diversity, Equity & Inclusion” che in ambito aziendale è l’insieme di strategie e azioni volte a riconoscere e valorizzare la diversità delle persone interne all’azienda.
Le parole sono importanti quando comunichi e il linguaggio può diventare complesso se vuoi davvero accogliere e capire il tuo pubblico. Qui trovi un glossario non esaustivo e in divenire di alcune parole chiave della comunicazione di genere
La sigla sta per “Diversity, Equity & Inclusion” che in ambito aziendale è l’insieme di strategie e azioni volte a riconoscere e valorizzare la diversità delle persone interne all’azienda.
Spesso le persone trans scelgono un nome diverso da quello assegnato alla nascita. Il nome precedente così diventa un “deadname”, letteralmete un nome morto, e non va più usato. Chiamare una persona con il suo deadname (fare “deadnaming”) è una violenza transfobica.
Se la decolonizzazione è il processo di lotta per la liberazione delle ex-colonie, la decolonialità è la più ampia e radicale pratica di decostruzione del colonialismo come sistema di pensiero coloniale, eurocentrico e razzista.
Un tipo di violenza informatica che consiste nel diffondere immagini o video intimi di qualcunǝ, senza il suo consenso. Spesso viene chiamato anche “revenge porn”, ma preferiamo non utilizzare questa espressione perché innanzitutto il porno è basato sul consenso e non va confuso con la violenza, e inoltre il concetto di revenge (“vendetta”) alimenta meccanismi di victim blaming. Lo ribadiamo: l’unica persona responsabile della violenza è chi la agisce.
Il fatto di riservare un trattamento diverso e/o svantaggioso a una persona sulla base di una sua caratteristica non pertinente, come l’orientamento sessuale, l’identità di genere, la religione etc.
Il disagio provato da una persona trans quando c’è una frizione tra il proprio genere e quello vissuto a livello sociale o fisico. Ad esempio un uomo trans potrebbe provare disagio verso l’uso di un nome femminile (vedi deadnaming), oppure verso le parti del proprio corpo vissute come femminili. “Disforia di genere” è un’espressione che viene dalla psichiatria e purtroppo richiama l’idea errata di transidentità come malattia, per questo preferiamo parlare di euforia di genere.