Skip to content

Glossario

Le parole sono importanti quando comunichi e il linguaggio può diventare complesso se vuoi davvero accogliere e capire il tuo pubblico. Qui trovi un glossario non esaustivo e in divenire di alcune parole chiave della comunicazione di genere

Ordine alfabetico

Approfondimenti
  • Victim blaming

    Fare “victimin blaming” significa accusare apertamente o velatamente chi ha subito una violenza di essere in qualche modo co-responsabile dell’accaduto. Avviene spessissimo con la violenza sessuale sulle donne (“ma come eri vestita?”, “eh se non ti fossi ubriacata, prima…”). Lo ribadiamo: la responsabilità della violenza è sempre e solo di chi la agisce.

  • Violenza assistita

    Quando una persona di minore età è costretta ad assistere a qualsiasi forma di violenza (fisica, sessuale, psicologica, verbale, economica) all’interno della famiglia o comunque verso persone con cui ha un legame affettivo.

  • Violenza di genere

    La violenza di genere è la violenza sistemica degli uomini verso le donne, il risultato di una cultura sessista e patriarcale. Si usa l’espressione violenza di genere proprio per mettere in risalto come la violenza agita dagli uomini sulle donne abbia poco di personale e tanto di culturale.

  • Violenza di genere digitale

    Controllare la propria partner attraverso il suo smartphone, oppure vessarla utilizzando la domotica o ancora spiarla attraverso la webcam. Queste e altre forme di violenza che utilizzano la tecnologica digitale sono quello che chiamiamo cyberstalking o violenza di genere digitale.

  • Violenza economica

    La violenza economica consiste nel danneggiare economicamente una persona, privarla delle sue risorse o controllarle. Ha molte forme e risulta difficile da fare emergere specialmente quando si verifica in ambito familiare, dove la cultura patriarcale sostiene l’idea che chi porta a casa “da mangiare” possa decidere sulle vite delle altre persone che ne dipendono economicamente.

  • Violenza fisica

    La violenza fisica consiste in qualsiasi tipo di aggressione fisica a una persona (colpire, afferrare, sovrastare fisicamente, rinchiudere, etc), ai suoi oggetti (lanciare il suo telefono, afferrare la sua borsa, etc) o al suo ambiente (mettere sotto sopra la stanza, etc).

  • Violenza istituzionale

    In questo caso ad agire violenza di genere è lo Stato stesso, o attivamente in quanto diretto responsabile della violenza (ad esempio victim blaming durante un processo) o indirettamente non tutelando i diritti delle donne o delle persone marginalizzate e perpetuando in questo modo la violenza a livello sistemico.

  • Violenza omolesbobitrasfobica

    Quando l’omo-lesbo-bi-trans-fobia si traduce in comportamenti violenti. Quindi violenza contro qualcunǝ per via del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere. Come per la violenza di genere, la violenza omolesbobitransfobica può venire agita a livello istituzionale, fisico, verbale, digitale, sessuale, economico, psicologico.

  • Violenza psicologica

    Un tipo di maltrattamento a livello psicologico. Chi agisce violenza psicologica usa l’umiliazione, la denigrazione, le accuse, l’isolamento sociale e diverse forme di manipolazione per guadagnare potere sull’altra persona.

  • Violenza sessuale

    Qualsiasi atto sessuale compiuto, assistito o subito da una persona contro la sua volontà, cioè senza il suo esplicito consenso. Non si tratta quindi per forza di un’aggressione fisica, il punto fondamentale è la mancanza di consenso. Contrariamente a quello che viene veicolato dai media, si verifica molto spesso in ambito familiare e anche all’interno di relazioni intime consolidate.

  • Violenza transfobica

    Si parla di violenza transfobica quando la transfobia si traduce in azioni violente verso una persona trans. Ad esempio: insultare per strada una persona trans è un’aggressione verbale transfobica; mentre negare l’accesso alla carriera alias è una forma di violenza istituzionale transfobica.

  • Visibilità

    Essere visibili nel mondo, cioè essere rappresentatз, nominatз e in generale inclusз esplicitamente nel discorso pubblico è fondamentale per essere parte della società, guadagnare rispetto e vedere rispettati i propri diritti. Alcune soggettività però hanno più visibilità di altre, ad esempio le persone etero sono molto più rappresentate di quelle omosessuali (in tv, nei film, nei romanzi, ma anche nella legge). Anche all’interno della comunità LGBTQIA+ si verificano sbilanciamenti di visibilità e per questo alcune soggettività rivendicano una maggiore visibilità, anche attraverso delle giornate apposite: il 31 marzo è la giornata internazionale della visibilità transgender, il 26 aprile è la giornata della visibilità lesbica, il 23 settembre è la giornata dell’orgoglio e della visibilità bisessuale.

  • Vittimizzare

    Rappresentare una persona che ha subito violenza come una vittima, indifesa o passiva, sia con le parole che con le immagini. Rifiutiamo le narrazioni vittimizzanti delle donne sopravvissute alla violenza e preferiamo parole e immagini empoderanti.