Vuoi saperne di più sul restyling della brand identity? Te la spieghiamo attraverso il lavoro che abbiamo fatto per Berberè, insegna di pizzerie fra le migliori in Europa (e non siamo solo noi a dirlo). Un cliente con il quale lavoriamo, con grandi soddisfazioni, da anni (puoi vedere qui un po’ dei lavori fatti per questo brand).
Che cos’è la brand identity?
Ti sarà capitato, almeno una volta, di sederti a una tavola apparecchiata con cura in ogni dettaglio. Sicuramente quell’armonia di elementi ti avrà affascinatə e con un colpo d’occhio avrai capito molto di chi l’ha allestita. Così la brand identity aziendale è quell’insieme di elementi grafici che definiscono l’identità visiva di un brand e ne determinano il posizionamento nella mente del pubblico. Questo lavoro di design è possibile solo dopo aver raggiunto una piena consapevolezza della propria azienda, dei propri valori, del prodotto e/o servizio che si offre, delle proprie competenze e della mission. La brand identity è, infatti, costituita da vari elementi che vanno a comporre il “vestito” della marca e che devono essere coerenti fra loro: il nome, il payoff, il logo, il colore, gli stili grafici, etc. Dentro ci troviamo qualsiasi forma di comunicazione interna ed esterna al brand, su qualsiasi piattaforma di diffusione, digitale e non.
Quando fare un restyling della brand identity?
Lo sappiamo quello che ti stai chiedendo: “ho impiegato tanto tempo per definire la brand identity della mia azienda, quand’è il momento di rifarla? Un’azienda può decidere di mantenere invariata la propria immagine coordinata per decenni o per tutta la vita, oppure può decidere di cambiarla se pensa non rispecchi più il proprio business. Con il passare del tempo il mondo cambia, e cambiano anche mercati, clienti, competitor e gli stessi prodotti. Non esiste quindi un momento uguale per tutti i brand, possiamo individuare però 3 macro momenti in cui può essere giusto pensare ad una nuova immagine coordinata:
- Il tuo brand è “old school”? Cioè rimanda ad un’immagine che non ti appartiene più (hai presente il vecchio immaginario di Lego?)
- La tua azienda si sta ampliando? Sei in quella fase in cui stai pensando di aprirti a nuovi mercati, oppure di introdurre nuovi prodotti.
- Il tuo pubblico è cambiato? Succede continuamente! Ad esempio comunicare il proprio brand alla generazione Z (si quella della trap per intenderci!) significa dover cambiare approccio e, di riflesso, anche la propria immagine!
Ecco un esempio pratico: il restyling della brand identity di Berberè Pizzeria
Per avere le idee chiare sull’argomento è più utile andare a vedere un esempio concreto.
Per questo ti racconteremo i passi che abbiamo seguito per il restyling della brand identity di Berberè.
Perché Berberè ha fatto un restyling della propria brand identity?
Devi sapere che Berberè è nato nel 2010 quando Salvatore e Matteo Aloe, due giovani ragazzi calabresi venuti a Bologna per studiare Economia, hanno aperto il loro primo locale a Castel Maggiore, vicino Bologna (se ti interessa saperne di più qui trovi un bell’articolo sulla loro storia). In questi anni il brand è cresciuto e si è espanso. Ad oggi sono 12 le pizzerie presenti in Italia e, ad ottobre 2020, il brand ha inaugurato il primo locale a Londra. Con questa apertura verso i mercati esteri era arrivato il momento di mettere mano alla brand identity con l’obiettivo di rafforzare l’immagine del marchio e dargli maggior riconoscibilità. Siamo partite proprio da uno degli elementi più caratterizzanti di Berberè: l’utilizzo del lievito madre, quindi di un processo che viene dal passato e che lega il brand al “fare le cose bene, come una volta”.
Quali sono state le fasi del restyling?
“Vintage ma con un occhio alla contemporaneità” è stato il filo conduttore di questo lavoro. Le grafiche, i colori e le atmosfere rievocano un’epoca passata (gli anni ’50/’60) in cui è nato il mito dell’italianità, ma strizzano l’occhio al presente. Ecco nel dettaglio quello che abbiamo fatto:
1. Ovviamente non potevamo che partire dal restyling del logo. A differenza di quello precedente, per il nuovo logo si è scelto un font più morbido (che richiama anche la morbidezza della pizza), ma soprattutto che avesse un chiaro richiamo vintage, per questo abbiamo optato per una disposizione dei font a semicerchio, tipica delle insegne europee degli anni ’50.
2. Scelta dei colori: abbiamo scelto due tonalità di rosso e panna, calde ma con texture opache, come i colori delle vecchie stampe in tipografia.
3. Payoff: era il momento di porre l’accento su una delle caratteristiche principali della pizza Berberè, per questo si è scelto di inserire sotto il nuovo logo il payoff “lievito madre dal 2010”. Berberè è stato fra i pionieri nell’utilizzo di questo lievito naturale, ed è stato fra gli artefici di una vera e propria rivoluzione del settore. Diventava quindi importante sottolinearlo.
4. Infine abbiamo realizzato un nuovo manuale di immagine coordinata in cui abbiamo declinato tutte queste scelte nei vari strumenti che Berberè utilizza per comunicare: da quelli in store, come la tovaglietta menù e il cartone pizza per il delivery, a quelli digitali come il sito, i social e la newsletter.
Qual è stato il tocco di Comunicattive?
Tre motivi per cui Berberè continua a sceglierci:
1. Le illustrazioni dal sapore vintage realizzate per Berberè sono tutte state state create a mano.
2. Servizi integrati: quando si parla di restyling della brand identity si vanno a toccare diversi aspetti che non includono solo il logo. Infatti è importante realizzare un’analisi accurata del brand prima di partire. Curando anche il marketing del brand è stato più semplice far dialogare le parti e realizzare in tempi più brevi un restyling coerente in tutti gli aspetti.
3. Uno dei nostri punti forti è uno sguardo attento all‘inclusività di genere, caratteristica che Berberè ha sposato fin dall’inizio. Per questo anche nella realizzazione delle nuove immagini da utilizzare abbiamo fatto delle scelte “non convenzionali”. Un esempio? Fra le illustrazioni presenti nei vari materiali abbiamo scelto di rappresentare una giovane pizzaiola. Una figura ancora rara nelle pizzerie di tutto il mondo, ma che ci proietta in un futuro più inclusivo e stimolante. L’inclusività la usiamo anche nella comunicazione social. L’obiettivo? Rappresentare la pluralità della community di Berberè, come abbiamo fatto ad esempio in occasione di San Valentino, con una immagine che ironizza sul concetto di amore e che rappresenta tutte le possibili configurazioni amorose. Non è una questione di opportunismo (lungi da noi il pinkwashing!), ma un approccio comunicativo più autentico, una scelta consapevole e coerente al sistema valoriale del brand.